lunedì 20 aprile 2015

O' Fiore Mio Milano Marittima

Domenica.
Mi sono svegliata con una strana voglia.... Mi va una pizza...
Sarà dovuto alla dieta iper-proteica che mi sta facendo sognare i carboidrati anche ad occhi aperti??
Mi si accende la lampadina e vado subito a sbirciare la pagina facebook di quella che considero la pizzeria per antonomasia : O' Fiore Mio di Milano Marittima.
Nelle settimana scorsa mi è cascato più volte l'occhio sui post del locale, che promuovevano il cambio stagionale del menù e proprio pochi giorni fa hanno persino festeggiato 2 anni di apertura.
Non mi sarei mai immaginata di desiderare di pranzare con una pizza... ma parlare di pizza è riduttivo quando ci si riferisce alla Pizza con la P maiuscola di O' Fiore Mio.
Dopo aver appurato che sono aperti tutti i giorni, la domenica pure a pranzo, abbiamo prenotato e siamo partiti alla volta di Milano Marittima.
A differenza delle ultime occasioni in cui abbiamo frequentato il locale in orario serale, questa volta ci siamo accomodati subito, senza dover attendere che il tavolo riservato si liberasse.
Di giorno il locale assume un fascino unico.
Delicatamente illuminato dalla luce naturale che si irradia dalle vetrate laterali e molto meno affollato, si riescono a cogliere dettagli estetici e soffermarsi su particolari che altrimenti apparirebbero più velati.
Il locale si compone di due sale ed una veranda coperta.
Lo stile è pulito ed essenziale, con qualche mobilio di modernariato.
Le tonalità pastello fanno da padrone sia alle pareti sia nell'arredo del locale.
In un angolo dell'ingresso sono presenti ed in vendita molti dei prodotti utilizzati in cucina, visibili come in una dispensa di casa.
Maestri artigiani di Faenza, ad ogni stagione e con il cambio del menù, si alternano ed espongono le proprie ceramiche, donando alle scaffalature e al ristorante una nuova personalità, reinventandone l'atmosfera.
In occasione dell'ultima visita abbiamo assistito ad un cambio di guardia, dalle ceramiche moderniste bianche e rosso sangue di Mirta Morigi si sarebbe poi passati alle opere della Bottega d'Arte Ceramica Gatti.
Tutte le immagini presenti sui menù, sulle tovagliette della mise en place, sulle divise e sulle grafiche appese alle pareti e alla colonna che erge al centro della sala principale, 'vestendola' completamente, sono della illustrator graphic designer Monica Zani.
Nascono dalla sua mano anche le opere disegnate sulla vetrata d'ingresso e sulle pareti esterne al locale.
Lo staff del ristorante è giovane, gentile, educato, estremamente preparato e pronto a rispondere ad ogni curiosità.
Abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola con Fabrizio, direttore, e con Umberto, cameriere storico e plurinominato su tripadvisor.
Con loro ci siamo attardati a chiacchierare e ci hanno fatto partecipi di tanti aneddoti accaduti e critiche mosse da chi forse non ha capito la policy del ristorante.
Il format di O' Fiore Mio nasce ormai più di 4 anni fa a Faenza.
A Milano Marittima si è già compiuto il secondo compleanno, mentre a Bologna è nata da poco la pizza di strada con taglio alla romana.

























Ora è il momento di parlare della protagonista: la Pizza.
L'impasto di lievito madre, che quotidianamente viene 'sfamato' dalle mani esperte di chi sta in cucina, risulta leggero e altamente digeribile.
Ad O'Fiore Mio viene cucinata una Pizza di Qualità, con alle spalle un progetto che, forse proprio perchè si parla di pizza, erroneamente recepita come un piatto comune e semplice della tradizione italiana, non è chiaro a molti.
Tutti gli ingredienti e le materie prime utilizzate sono scelte con accuratezza, prodotti Doc del nostro territorio italiano, di ottima qualità, presidi Slow Food.
Per citarne alcuni possiamo nominare gli Antichi Pomodori di Napoli, coltivati da Terra Amore e Fantasia nella città partenopea o il Sale Marittimo Artigianale di Cervia raccolto manualmente dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara della città.
Vi è un rispetto estremo per chi produce, coltiva e alleva e di conseguenza un estremo rispetto anche per il consumatore.
Ad ogni pizza sul menù viene riportato un suggerimento per la scelta delle farine dell'impasto e del condimento.
L'accostamento e bilanciamento dei sapori porta ad un risultato sublime.
Gli impasti possono essere classici, di idrolisi (con grano spezzato) o con tumminia (grano siciliano macinato a pietra).
Gli oli sono tutti extra vergine d'oliva, biologici, scelti ad ok per le loro caratteristiche e proprietà organolettiche che accentuano, con i loro profumi e sapori, le combinazioni proposte in carta.
Adoro l'ultimo tocco del cameriere che versa a crudo un goccio di olio saggiamente abbinato ad ogni capolavoro servito al tavolo.
Vista la capienza del forno, i tempi di cottura e servizio sono equamente calibrati in base a questo 'termometro'.
In funzione di ciò, trovo ottimo il consiglio proposto ai clienti dello stesso tavolo, di degustare tutti assieme le singole pizze tagliate in 8 tranci, in modo da poter soddisfare tutta la tavolata, e far cenare tutti assieme.
Si tratta di un'esperienza del palato sempre diversa e unica, che porta a decidere di tornare proprio per la curiosità di provare la novità del momento, la proposta che ti stuzzica l'appetito.
Gli occhi salgono e scendono dalla lista di pizze ed è sempre difficile decidere quella che soddisferà la propria gola.
Oltre alle pizze con farciture classiche sempre presenti in menù e quelle 'Come a Napoli' , le altre variano a seconda della stagionalità, dei prodotti che la natura offre.
Esiste persino la 'Pizza dello Chef', che nasce dalla collaborazione con alcuni dei migliori protagonisti della scena culinaria stellata del momento.
La nostra scelta è ricaduta su quella di questo menù, studiata da Cristian Santandrea e Maria Probst della Tenda Rossa di Firenze.
Una deliziosa combinazione di fior di latte, marzolino di pecora, finocchiona toscana e bacelli freschi.
Gli occhi si sono soffermati anche su una seconda pizza dal nome simpatico: 'Porca Porchetta' con mozzarella di latte, provola affumicata, porchetta di Ariccia e misticanza.
Le abbiamo degustate a spicchi , prima l'una e poi l'altra in modo da assaporare al meglio gli impasti e gli ingredienti di entrambe.
Pizze che non possono deludere le aspettative, sono ancora più gustose di quello che la mente può immaginare semplicemente leggendo il menù.
Soffici al punto giusto, con mozzarella che si scioglie in bocca e con sapori che si susseguono al palato, senza prevaricare l'uno sull'altro.
Solo alla fine mi sono accorta di non aver affatto toccato e usato le posate... in compenso mi sono ritrovata più volte a leccarmi le dita, per non perdere nemmeno una goccia del gusto e del sapore di ciò che stavo mangiando.
A fine pranzo Fabrizio ci ha offerto come pre-dessert un assaggio di bignè ripieni di zabaione e ricoperti di cioccolato fondente 55% venezuelano. Noi abbiamo deciso di concludere con una selezione di macarons ed una mousse di yogurt , panna fresca, salsa di fragole e croccante di mandorle.
Tutto prodotto dalla pasticceria di Davide Fiorentini di Faenza... una goduria...
Leggo che molti giudicano il conto che si paga ad O' Fiore Mio troppo salato, ma io sono dell'idea che invece sia in linea con la ricerca e con il risultato che hanno ottenuto e stanno proponendo.





















O' Fiore Mio...le posate sono un optional...

voto 9, 5
http://ofioremio.it/


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